Esenzione ticket sanitario, esclusi 40mila irpini. Penalizzate le fasce più deboli della popolazione

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Avellino | la cgil contro il provvedimento della regione campania

Esenzione ticket sanitario, esclusi 40mila irpini
Penalizzate le fasce più deboli della popolazione

Il principio ragionieristico prevale sul diritto alla salute dei cittadini

Redazione Online

Esenzione ticket
Esenzione ticket

40MILA IRPINI SENZA ESENZIONE TICKET | La Regione Campania con decreto n. 51 del 30 maggio 2013 ha modificato la soglia minima per l’esenzione dal ticket sanitario, innalzandola a 13 mila euro di reddito familiare, rispetto ai 10 mila euro precedentemente stabiliti e calcolati da redditi Isee. In tal modo, l’ottenimento del beneficio esclude circa 40 mila irpini, dei 50 mila beneficiari, colpendo la maggior parte dei pensionati al minimo, dei precari, dei cassintegrati.

PENALIZZATE FASCE DEBOLI | «Una scelta politica e amministrativa – afferma il segretario provinciale della Cgil di Avellino, Vincenzo Petruzziello, unitamente alla Funzione Pubblica Cgil con il segretario Marco D’Acunto – che penalizza ulteriormente le fasce deboli, attuata ancora una volta in virtù di un principio ragionieristico, che nega il diritto alla salute, che non garantisce i servizi di assistenza e le prestazioni sanitarie. Con questo provvedimento la Regione Campania determina un ulteriore disagio ed incrementa il divario sociale, non colpendo gli sprechi, ma le tasche dei cittadini più deboli».

DIRITTO ALLA SALUTE NEGATO |«Già l’Asl di Avellino, nelle scorse settimane, con una condotta gestionale discutibile, volta a limitare i costi attraverso il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari e delle convenzioni con le cooperative (unica Asl in Regione Campania) aveva costretto gli utenti ad un disagio logistico, con lunghe file di utenti, per il disbrigo delle pratiche per l’ottenimento dell’esenzione. Il provvedimento della Regione, con l’esclusione di oltre un terzo degli irpini aventi diritti all’esenzione , taglia alla radice il problema delle file, ma sottolinea come l’Irpinia venga ancora una volta penalizzata oltremodo, sul versante del diritto alla salute negato per circa 40 mila abitanti, e sotto il profilo dell’occupazione, a svantaggio dei lavoratori precari della sanità e delle cooperative».

RAZIONALIZZARE LE RISORSE | «La Cgil di Avellino - dice il segretario provinciale della Cgil di Avellino - contesta con determinazione il decreto regionale e chiede il ripristino delle fasce minime precedentemente applicate (10 mila euro da modello Isee) per l’accesso all’esenzione, inoltre chiede che l’Asl di Avellino, giunga ad una maggiore economicità del servizio, non attraverso i tagli del personale precario, ma mediante una razionalizzazione delle risorse ed un migliore impiego dei lavoratori, non paventando trasferimenti di personale ma la riorganizzazione delle funzioni sul territorio».

SERVIZI SANITARI NON DEROGABILI
| «Per questi motivi la Cgil non ritiene praticabile l’ipotesi avanzata dall’Asl di Avellino alle Organizzazioni Sindacali, di individuare quest’ultime come soggetti presenti sul territorio alle quali affidare, con regime di convenzione, il disbrigo delle pratiche per l’esenzione del ticket. I servizi sanitari essenziali non sono derogabili, tantomeno sono sostituibili i soggetti erogatori. La competenza spetta alle ASL - concludono Petruzziello e D’Acunto - che devono garantirli in efficienza ed economicità, senza far ricadere la necessità di contrazione della spesa sugli utenti ed in particolare sulle fasce deboli, che non hanno altre risorse per garantirsi cure ed assistenza. Noi siamo pronti al confronto sulla riorganizzazione complessiva del servizio».

Venerdì 14 giugno 2013

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