Mancata approvazione del Bilancio Asi. Motivazione politica o ragionieristica?

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Avellino | tutte Le ragioni del no del Pdl, pd e lista civica

Mancata approvazione del Bilancio Asi
Motivazione politica o ragionieristica?

E già si guarda con preoccupazione alla riunione dell'Alto Calore Srl

di Erre Bi

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AVELLINO | La convocazione dell’Assemblea Asi era stata fissata per approvare il Bilancio annuale 2012, ma si è risolta invece con un nulla di fatto. L’opposizione di Pdl, Pd e Lista Civica hanno fatto sciogliere la seduta con un aggiornamento a data da destinarsi.

LA LINEA DEL DIALOGO DELLA MAGGIORANZA | La maggioranza a cui, in realtà non mancavano i numeri per far passare il rendiconto di gestione, ha preferito seguire una linea morbida di condivisione piuttosto che di dura imposizione, come spiegato dal presidente Giulio Belmonte: «Io sono abituato a ragionare in termini democratici. Non mi interessa fare le conte dei voti, perché non mi sembra corretto. Abbiamo scelto un'apertura serena nell'interesse della comunità e delle aree irpine che, in questo momento difficile, si stanno misurando con la crisi».
Un atto dovuto secondo il presidente come risposta coerente all’attestato di grande stima ricevuto dai tanti sindaci che, al di là dei colori politici, hanno mostrato rispetto nei suoi riguardi. Abbassare i toni è cercare il dialogo è la strada perseguita, però avverte: «No faremo la parte del leone, ma se questo ostruzionismo è solo un pretesto per rovesciare le posizioni esistenti allora il discorso cambia».

L’OPPOSIZIONE DEL PDL | Il pensiero che il mancato sì al bilancio sia una sorta di resa dei conti delle forze politiche in gioco è aleggiato nella stanza e nella testa di molti, durante la riunione. Il bastone tra le ruote parte da motivazioni politiche o unicamente ragionieristiche? Per Gino Cusano del Pdl, che ha chiesto il rinvio dell'assemblea, il mancato sostegno al bilancio è solo il punto per fare chiarezza sugli equilibri politici dell’ente. « Io ritengo - dice - che l'Asi rappresenti un riferimento per lo sviluppo del territorio e pur rispettando Belmonte e il consiglio di amministrazione e riconoscendone il lavoro duro, a fronte di una gestione passata fallimentare, guardando i numeri possiamo dire che la politica non c'è e non c'è stata».
«Chi pensa -continua giù duro -che certe cose si possano raggiungere senza la politica si sbaglia. La nostra responsabilità come Pdl non è legata alla poltrone, lo abbiamo dimostrato in questi anni e stiamo continuando a dimostrarlo. Non è lo scranno che ci fa dire sì oppure no, ma sono le esigenze di una provincia al collasso. Dobbiamo prendere una posizione perché siamo portavoce anche dei sindaci legati al partito e quelli di altre formazioni. Il chiarimento politico deve servire per fare luce sulle dinamiche nella nostra provincia e anche a livello regionale. Questo io dico all'Udc e all’amico Petracca: non è una questione di resa dei conti. È una questione di chiarirci: i nostri fianchi non li prestiamo più a nessuno».

LE CRITICHE ASPRE DEL PD | I toni più aspri vengono però dai democratici. Così Gerardo Adiglietti del Pd spiega il parere negativo al bilancio: «Io ho ricordato al presidente e all'assemblea che l'anno scorso abbiamo votato a favore del bilancio e lo abbiamo fatto nella consapevolezza di una difficoltà generale in provincia di Avellino che investiva soprattutto il settore industriale. Chiedemmo, all'epoca, non di sostituire il presidente o qualcuno del consiglio di amministrazione, ma di intuire un tavolo che affrontasse complessivamente una problematica così difficile che si era creata. È passato un anno e non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Ogni giorno dobbiamo dare conto alla popolazione che sta vivendo sulla propria pelle questa crisi durissima ed è privata di ogni prospettiva. Eppure a livello politico non si studiano soluzioni. Il nostro atto di fiducia non ha trovato nessun riscontro e quindi non merita di essere ripetuto. Abbiamo proposto come Pd la bocciatura del bilancio. Al di là dei numeri era una questione squisitamente politica. Gli amici di scelta civica e del Pdl hanno ritenute valide le nostre posizione ma ci hanno chiesto un rinvio dell'assemblea per verificare se ci sono le condizioni per affrontare le questioni. Io accetto la proposta del presidente, anche sul fatto specifico di riaprire un tavolo con le organizzazione sindacali. Ci sono tutte le motivazione per fare una svolta. La svolta nell'immaginario collettivo sale e nella salita c'è la difficoltà. Io mi rendo conto che qualcuno vuole banalizzare mettendola sul piano della vendetta: il saldo dei conti. Qua non di sta più niente di saldare Qui dobbiamo invertire la rotta. Avete sentito le lamentele sulla Regione ? Sono devastanti. E da chi vengono? Da chi gestisce la Regione. E se questo non è un campanello di allarme cosa lo è? Ci porta a dire: tutti insieme facciamo fronte unico difendiamo il territorio, accettiamo l'idea di Paolo Foti, il sindaco dell'area metropolitana. Solo così si esprimono nuove sinergie. La nostra posizione è inappuntabile ed è presa per il bene del territorio»

LA SODDISFAZIONE DI SCELTA CIVICA | Soddisfazione anche dal fronte di Scelta Civica. Così il portavoce Giuseppe Ruberto: «La preoccupazione manifestata da Scelta Civica circa la disastrosa situazione finanziaria del Consorzio ASI di Avellino è stata condivisa da un’ampia maggioranza di amministratori dei Comuni consorziati i quali, con le puntuali censure allo schema di bilancio dell’ente e la richiesta di rinvio del voto sullo stesso, hanno dimostrato la ferma volontà di non fare sconti alla fallimentare gestione del Consorzio e di perseguire la strada del cambiamento. Il nostro auspicio - continua - è che si vada avanti con decisione e senza alcun ulteriore rinvio nell’avvicendamento dei vertici degli enti di servizio, con l’obiettivo di realizzare una gestione ispirata ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità, che metta finalmente da parte le logiche clientelari e di mero esercizio del potere che hanno ispirato la formazione e l’amministrazione degli attuali organi gestionali degli enti e delle società provinciali».

IL BANCO DI PROVA DELL’ALTO CALORE | E mentre ancora infuriano le polemiche qualcuno già prevede che la spaccatura si ripeterà per l’altra granbde riunione del mese: quella dell'Alto Calore. Anche lì come in questo sa un chiarimento politico servirà ad evitare inutili tensioni.

Venerdì 21 giugno 2013

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