Avellino | l'appello di giovanni maraia al sindaco Paolo Foti
L'indagine avviata nel 1986 venne affondata dalle stesse autorità locali
AVELLINO | Con il crescere della consapevolezza del disastro ambientale, prodotto dallo stabilimento dell’ex Isochimica, aumentano anche le richieste di controllo sul territorio per quantificare, in modo preciso, i rischi correnti. Ma c’è anche chi come, Giovanni Maraia di «Ariano in movimento», questo allarme lo aveva lanciato molto tempo prima. «Dopo ben 28 anni – scrive in una nota - è stato accertato quanto da noi denunziato: dall'Isochimica sono fuoriuscite fibre di amianto che hanno contaminato l'ambiente circostante, cioè il quartiere di Borgo Ferrovia. Già nell'anno 1986 interessammo l'Istituto Superiore di Sanità e in particolare il dottor Pietro Comba ad effettuare, con la microspia ottica, l'indagine sulle fibre di amianto disperse nell'ambiente».
FIBRE DI AMIANTO NELL'AMBIENTE | Le apparecchiature furono installate, ma sorprendentemente vennero fatte rimuovere dalle stesse autorità locali. E i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti. Maraia si rivolge al sindaco Foti perché quell’accertamento venga effettuato, anche se con enorme ritardo: «Bisogna autorizzare il rilevamento di fibre di amianto nell'intero quartiere di Borgo Ferrovia, utilizzando le microspie ottiche. Questo accertamento è connesso al fatto che la fase iniziale di scoibentazione avvenne all'interno della stazione ferroviaria. Questa circostanza, confermata da diverse persone, evidenzia la diretta responsabilità delle Ferrovie dello Stato riguardo all'inquinamento ambientale e al danno alla salute dei lavoratori e degli abitanti di Borgo Ferrovia».
Sabato 22 giugno 2013