Avellino | l'inaccettabile sporco gioco dello scambio elettorale

Ambrosone, appello al voto libero

«Fermiamo la politica clientelare»

Serve coraggio per fare un percorso diverso, fondato sulle libere scelte

Voto di scambio
Voto di scambio

AVELLINO | Un appello al voto libero e consapevole, quello che Luisa Ambrosone giovane candidata nella lista «Per cambiare Avellino l’alternativa c’è», consegna alla stampa. «Nella ridente (ma non troppo) città di Avellino è iniziata la campagna elettorale e, contestualmente, la lotta all’ultimo voto sicché, cari concittadini, non c’è più principio che tenga: ecco che, come per incanto, l’impossibile diventa possibile e la coerenza rimane solo un miraggio».

LA DISINVOLTURA DEI CAMALEONTI | «Con queste premesse – scrive Ambrosone - non ci si stupisce se, ad animare la campagna elettorale e a porsi come figure di novità e di discontinuità, siano gli stessi personaggi che hanno amministrato la città negli ultimi anni e che, con disinvoltura camaleontica, hanno stretto alleanze con chi hanno fino a ieri criticato, costituendone la più fiera opposizione».

SISTEMA MALATO DI CLIENTELISMO | «Da candidata – continua la nota - ho amaramente constatato di persona il radicamento ad un sistema malato, sintetizzato dalla formula «Compro voti vendo x», incognita più o meno variabile che spazia a seconda della disponibilità da posto di lavoro a vincita di concorsi a incarichi di prestigio. Insomma, ci sono tutti gli elementi degni del peggior cinepanettone di Natale ma, ahinoi, questo non è un film, piuttosto la nuda realtà che si presenta ai nostri occhi, demistificata. Ma è davvero questo che ci meritiamo? Una politica incardinata sul sistema clientelare, fatto di promesse fallaci a breve scadenza che non potranno mai essere mantenute, di voti svalutati e mercificati in attesa della vendita al miglior offerente, è ciò di più distante dalla dimensione naturale ed etimologica della parola stessa.»

IL CORAGGIO DI CAMBIARE | «Politica significa mettersi al servizio della propria comunità, lavorare con passione e dedizione al raggiungimento del bene comune, trascendendo gli interessi particolaristici ed egoistici, mirare al perseguimento di un rapporto armonico e sinergico tra istituzioni e cittadini, considerati finalmente protagonisti principali e non più mere comparse della vita politica della propria realtà. E non parlo solo per uno slancio di retorica o per demagogia giovanilistica, ma perché nell’alternativa ci credo davvero. Alternativa che, però, può realizzarsi solo attraverso un cambio di concezione della politica e del voto, che deve essere ri-percepito, soprattutto tra i giovani, come espressione della voglia di partecipare, di essere parte attiva del processo di cambiamento e di miglioramento e non più come frutto di compromessi e baratti. Basta col familismo e i ricatti spiccioli! Scegliamo, con coraggio, un percorso diverso: diciamo si al voto libero e consapevole».

Lunedì 13 maggio 2013