democrazia a rischio, misure contro il voto di scambio o a pagamento
Analoghi episodi si sono vericati anche in altri comuni irpini
AVELLINO | Nell’ambito dei servizi predisposti in Avellino in occasione delle consultazioni amministrative, il personale della locale DIGOS ha denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino due elettori, un maschio e una donna, entrambi di anni venticinque, per aver introdotto all’interno della cabina elettorale un telefono cellulare con il quale hanno fotografato la scheda votata. I due dovranno rispondere di violazione all’art.1 c.1 della L.96/2008. Analoghi episodi si sono verificati anche in altri comuni irpini come Rotondi e San Potito Ultra. Si tratta di gesti gravissimi puniti penalmente con l’arresto da tre a sei mesi e un’ammenda da 300 a 1000 euro. Il tutto ovviamente con l'obiettivo di evitare il voto di scambio.
VOTO DI SCAMBIO | È dal 2008 con decreto legge del 1 aprile n.48 che è severamente vietato, nelle consultazioni elettorali o referendarie, introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. La norma non è restrittiva della libertà personale, ma si rende necessaria per poter garantire il rispetto del diritto, alla segretezza del voto sancito dall'art. 48 comma 2 della Costituzione, E mira ad impedire eventuali voti di scambio o voti a pagamento.
Lunedì 27 maggio 2013