Avellino | il candidato a sindaco del centrosinistra paolo foti
Bisogna puntare sulla cultura per creare più occupazione e sviluppo
AVELLINO | «Il mio chiodo fisso restano soprattutto i giovani. Siamo una città medio piccola che aspira a diventare una città proiettata verso l’Europa, vivibile, sostenibile, che possa dare entusiasmo alle nuove generazioni». Così Paolo Foti, candidato a sindaco del centrosinistra per il comune di Avellino che continua ad individuare nelle nuove generazioni il punto di riferimento della sua campagna politica.
UNA CITTÀ PER LE NUOVE GENERAZIONI | «In questi giorni che precedono il ballottaggio – prosegue Foti - continuerò a parlare con i giovani, col mondo del lavoro, con le fasce deboli, perché saranno loro i protagonisti della prossima amministrazione comunale Abbiamo una grande risorsa che è il territorio. Dobbiamo ridare fiducia e intercettare i fondi europei attraverso turismo e progetti culturali. Il mio obiettivo è quello di affidare ai giovani e alle tante associazioni presenti ad Avellino i contenitori culturali della città per farli rivivere. Voglio essere un apripista per gettare le basi di una città migliore per le nuove generazioni.».
DIGITAL DIVIDE | «In tal senso è mia ferma intenzione, se sarò eletto sindaco, digitalizzare questa città e dare la possibilità soprattutto ai giovani di connettersi gratuitamente. Per quanto riguarda il digital divide e i problemi legati alla banda larga so per certo che esiste un progetto già finanziato e che quindi la vicenda potrà essere risolta in tempi brevi».
CULTURA E OCCUPAZIONE | «Avellino - conclude Foti - non può e non deve rinunciare ai suoi giovani che studiano e lavorano fuori. Mi impegnerò affinché le nostre eccellenze costrette a lasciare questa città per mancanza di opportunità possano ritornare. So bene che, al di là delle buone intenzioni, bisogna fare i conti con le ristrettezze di bilancio degli enti locali. Quello che posso garantire, fin da ora, è che i capitoli di bilancio che maggiormente saranno incrementati saranno quelli relativi alle politiche sociali e alle politiche culturali, perché la cultura non solo può dar vita a nuove e moderne prospettive occupazionali per i nostri giovani, ma è in grado anche di offrire servizi ai cittadini. I nostri giovani sono una ricchezza ed io farò di tutto per rivalutarla. Sono loro il nostro futuro».
Giovedì 30 maggio 2013