Avellino | Pd preda di malumori e divisioni, l'intervento dell'ex sindaco Enzo Venezia
Chi commette errori va sanzionato: giusto far rispettare le regole A decidere sul ricorso presentato sarà la Commissione di Garanzia
AVELLINO | Dopo aver scelto a lungo la strada del silenzio Enzo Venezia, ex sindaco di Avellino ed elettore del Partito Democratico, abbandona la sua posizione defilata e interviene nel dibattito che da giorni investe il Pd sui quotidiani locali con «invettive, scontri personali e carta bollata». Il punto di partenza della sua lunga e critica nota nei confronti di un partito al suo interno sempre diviso e discordante è però positivo: riguarda la scelta della candidatura di Paolo Foti alle amministrative e del grande successo che è toccato al neosindaco.
LA CANDIDATURA DI PAOLO FOTI | «Paolo Foti – scrive Venezia - prima di essere una scelta del Pd e del centrosinistra, è, soprattutto, un’intelligente indicazione suggerita dal senatore De Luca. Bisogna dare atto ad Enzo di aver visto bene e di prendersi così il merito di aver offerto una candidatura credibile e vincente. Questo sindaco, per quanto mi riguarda, rappresenta un’occasione irripetibile di una nuova moralità della vita politica e amministrativa di Avellino e della sua provincia. Sì, non sbaglio, se affermo con convinzione che il sindaco Foti può rappresentare la vera discontinuità con una realtà toccata da non poche zone d’ombra, che hanno contraddistinto gli ultimi anni della vita politica cittadina».
TOLLERANZA ZERO VERSO ABUSI E PRIVILEGI | «Quanto sarà fatto nei prossimi mesi ed anni – continua Venezia - in una città segnata ancora dai numerosi problemi dal terremoto dell’80, potrà costituire l’opportunità di riscoprire e ritrovare nuove regole di convivenza civile. Non devono essere più tollerati – mai più tollerati – abusi, protezioni e privilegi. Mi auguro che tutto questo sia di esempio per l’intera provincia. Avellino deve, finalmente, riappropriarsi del suo saper essere una città civile, moderna ed europea, essendo capace di parlare il linguaggio della verità e facendo prevalere la parte più sana ed onesta degli Avellinesi.»
LIBERTÀ E RISPETTO DELL’APPARTENENZA | Poi l’ex sindaco di Avellino si sofferma «su quanto sta avvenendo nel dibattito interno, e non solo, in queste ultime ore, non trascurando le incomprensioni politiche e le miserie umane». «In un grande partito - – precisa Venezia - si sta per affermare sempre la propria libertà, ma nel rispetto della propria appartenenza. Se sto in un partito e per caso ne sono un dirigente di rilievo non posso non votarlo; se non lo voto, vado via. E se non dovessi andare via? In questi casi gli organismi di partito devono valutare e decidere, altrimenti i tanti elettori non capirebbero le ragioni di un rinvio o di una non decisione. La politica e, per quanto mi riguarda, il Pd hanno bisogno di affermare un minimo di regole, che vanno rispettate e fatte rispettare».
REGOLE E RESPONSABILITÀ | «A mio avviso – conclude Venezia - Todisco, Bove e Fierro hanno sbagliato a non votare al primo turno per il proprio partito. Cosa più grave hanno invitato gli elettori a muoversi in libertà di coscienza. Allora mi domando e domando: si può votare anche per l’avversario? In un partito si sta sapendoci stare. A volere essere totalmente sinceri, è giusto ricordarsi che già in un recente passato e per altre vicende sarebbe stato necessario applicare il codice etico verso alcuni dirigenti ed iscritti. Guai a far pensare che ci siano doppi pesi e mezze misure secondo le convenienze e le persone. Chi sbaglia o ha sbagliato, di qualunque area sia, va sanzionato; bisogna essere severi e rigorosi con tutti, nessuno escluso. È il momento delle regole e delle responsabilità. Comunque l’organismo incaricato di decidere è la sola Commissione di Garanzia: la si lasci libera di valutare il ricorso presentato».
Lunedì 17 giugno 2013