Ariano Irpino | importante operazione delle forze dell'ordine
Recuperata anche parte della refurtiva per valore di 300mila euro
di Erre Bi
ARIANO IRPINO | Un’indagine iniziata da piccoli dettagli: una mano destra con due dita mancanti, un’azione criminale feroce, armi inusuali utilizzate. E poi un passo falso, compiuto dagli stessi malviventi: l’acquisto in un negozio cittadino di un flex.
RAPINA E SEQUESTRO DI PERSONA | Tanti indizi scomposti da cui partire per provare a ricostruire un caso scioccante per la comunità di Ariano Irpino: la rapina in una Villa di San Tommaso, fatta il 24 maggio scorso. Un colpo messo a segno con una spregiudicatezza e una violenza tale da ricordare i Drughi del film di Kubrick «Arancia Meccanica».
Un episodio, in assoluto, senza precedenti per il territorio irpino: in pieno giorno e per tre lunghissime ore la moglie e due bambini di un noto imprenditore del Tricolle sono stati imbavagliati e minacciati da tre malviventi del napoletano, armati di coltelli e taser (pistole elettriche). La banda forzando due casseforti è riuscita portarsi via un bottino tra i 200 e i 300mila euro, lasciando un’intera popolazione nel più completo terrore.
LE INDAGINI A TUTTO CAMPO | L’urgenza di assicurare i malviventi alla giustizia ha spinto gli agenti della squadra mobile e della Questura di Avellino, coordinati da Paolo Iodice, e i colleghi del Commissariato di Ariano, agli ordini del vicequestore Vito Cuccovillo, a non mollare, nemmeno per un attimo, le indagini. In completa sinergia le Forze dell’Ordine hanno continuato a interrogare tutti gli elementi a propria disposizione per mettersi sulle tracce dei malviventi. Un lavoro lungo e complesso, ma grazie all’intensa collaborazione tra le parti, la vicenda è stata risolta positivamente in meno di 10 giorni.
IN MANETTE DUE PLURIPREGIUDICATI | Sono così finiti in manette due pluripregiudicati napoletani: Angelo Annunziata, 42enne di Ottaviano, e Claudio Quattroventi, giostraio 45enne di Poggiomarino. Si cerca invece, ancora il terzo complice. Sono stati denunciati anche due ricettatori irpini. Al momento parte della refurtiva è stata recuperata. Mancano all'appello le armi e alcuni orologi di pregio che, però, le forze dell’ordine sperano di poter presto ritrovare.
RISULTATO POSTIVO | Mentre la popolazione tira un sospiro di sollievo potendosi sentire più tranquilla nella propria stessa casa, gli agenti incassano i meritati elogi. Si tratta davvero di un risultato importantissimo, come ha spiegato nel corso della conferenza stampa lo stesso Capo della Squadra Mobile Iodice: «Per noi, come Squadra Mobile e Commissariato, è motivo di orgoglio avere raggiunto questo risultato tangibile in così poco tempo».
SGOMINATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE | «È stata sgominata un’organizzazione criminale perfetta, dedita alle attività predatorie nell'ambito degli appartamenti e delle abitazioni. Un'organizzazione stanziale sul territorio napoletano e vesuviano, ma con capacità di svolgere attività criminali non solo in Regione, ma anche nei territori limitrofi. Un gruppo di soggetti estremamente pericoloso ed efferato. E lo hanno dimostrato i fatti. I malviventi hanno dimostrato una freddezza e crudeltà nell'azione non comune. Questo capacità delinquenziale ci ha fatto subito localizzare l'attenzione sul territorio vesuviano. Anche se i basisti sono sicuramente irpini. Preoccupante questa pericolosa osmosi criminale tra due fronti: quello del napoletano e dell'avellinese, anche se per la nostra zona stiamo parlando di colletti bianchi». «Inutile dirlo – ha continuato Iodice – che è stato determinante per il buon esito delle attività la collaborazione totale della cittadinanza, unita ad un'estrema professionalità della Procura di Ariano Irpino».
SINERGIA TRA PROCURA, COMMISSARIATO E SQUADRA MOBILE | Gli fa eco il vice questore Ps di Ariano Irpino Vito Colucciello: «La tempestività dell'intervento è stata garantita da più circostanze positive come la sinergia perfetta tra Procura, Commissariato e Squadra Mobile. Abbiamo collaborato insieme in modo molto veloce equilibrato e brillante. Eravamo determinati a giungere in breve tempo alla soluzione e concludere questa vicenda, anche per dare una risposta forte alla popolazione intermini di tranquillità e di sicurezza. Un fatto del genere sul nostro territorio non si era mai verificato in passato. Una rapina con sequestro di persona e uso di armi per produrre scariche elettriche è una fatto non ha precedenti, bisognava quindi agire in fretta e al meglio».
Venerdì 7 giugno 2013