Immobile via De Sanctis, Biancardi. «Soprintendenza paghi canone o lasci»

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Avella | Querelle Anfiteatro romano, il comune passa al contrattacco

Immobile via De Sanctis, Biancardi
«Soprintendenza paghi canone o lasci»

Dopo decenni di concessione a titolo gratuito la rotta è invertita

Redazione Online

Domenico Biancardi
Domenico Biancardi

AVELLA | Tutto è iniziato è proprio il caso di dirlo, sulla scena, dell’Anfiteatro Romano dove avrebbe dovuto prendere forma, sera dopo sera, il cartellone artistico estivo programmato dal comune della valle Caudina con le associazioni presenti sul territorio. Sennonché la Soprintendenza ha chiesto per il sevizio di vigilanza il versamento del corrispettivo di euro 30 all’ora per ogni dipendente, precisando, che il numero minimo di addetti doveva essere di tre per ogni spettacolo. Bastano pochi calcoli per rendersi conto che la cifra è esorbitante: le rappresentazioni sono quotidiane, durano mediamente 4 ore e sono tutti gratuite. Dopo un tentativo di mediazione fallito l’amministrazione passa al contrattacco e chiede alla Soprintendenza di pagare il canone di locazione dell’immobile situato in Via De Santis, che da decenni è loro in uso a titolo gratuito.

CHIESTO CANONE PER L’IMMOBILE DI VIA DE SANCTIS | Ecco uno stralcio testo della lettera inviata dal sindaco Biancardi alla Soprintendenza ai Beniculturali di Salerno e Avellino: «Nel prendere atto che diversi atti di indirizzo dell’Organo Consiliare assunti da questa amministrazione sono andati nella direzione di voler valorizzare il patrimonio dell’Ente anche in considerazione del fatto che, le scarse risorse finanziarie del Comune non consentono, allo stato, di proseguire nella concessione a titolo gratuito della utilizzazioni dei beni facente parte del Patrimonio dell’Ente e atteso che, da diversi decenni la Sopraintendenza dei beni archeologici di Salerno ed Avellino usufruisce, senza corrispondere alcun canone, né presta alcun servizio quale corrispettivo dell’immobile situato in via De Santins in Avella dove ha istituito una propria sede distaccata, oltre che un polo museale, non potendo più allo stato sostenere tale gratuita disponibilità chiede alla direzione della sopraintendenza di pagare il canone di locazione che sarà successivamente comunicato a seguito della vostra disponibilità a stipulare regolare contratto di fitto relativamente all’immobile di che trattasi o, in alternativa, di rilasciare immediatamente l’immobile attualmente occupato a titolo gratuito e, presumibilmente senza alcun titolo formale».

Sabato 29 giugno 2013

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