Accorpamento delle due Montoro ecco dieci ragioni per votare «Sì»

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i sindacati in campo in vista del referendum del 26 e 27 maggio

Accorpamento delle due Montoro
ecco dieci ragioni per votare «Sì»

Lo sviluppo locale sostenibile e autogenerato inizia dal voto alle urne

Redazione Online

Referendum accorpamento delle due Montoro
Referendum accorpamento delle due Montoro

ACCORPAMENTO DELLE DUE MONTORO | Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl invitano i cittadini Montoresi a votare «sì» al Referendum per l’accorpamento dei due Comuni che si terrà nei giorni 26 e 27 Maggio.

RIVITALIZZARE L’AREA | La comunità Montorese ha urgente necessità d’interventi per rivitalizzare un territorio cerniera tra l’area metropolitana del Salernitano e l’Irpinia che oggi manifesta grandi difficoltà per la crisi che non è soltanto economica ma anche sociale e morale. 

I VANTAGGI DELLA FUSIONE | I sindacati con una nota: «Invitano la cittadinanza a non fidarsi dell’esigua classe politica che crede che l’orizzonte si racchiuda nella circonferenza della piazza del proprio paese, di fatto, abdica al proprio ruolo in favore di una casta di tecnocrati. Apprezziamo che le due Amministrazioni Comunali hanno dimostrato di credere in questa fusione, infatti, non è da intendere solo e semplicemente come «ottimizzazione dei servizi e delle spese» ma realizza una «riqualificazione amministrativa» in termini di governo del territorio, trasferimenti statali in più che il comune unico può mettere a disposizione, per consentire di dare nuovo lavoro, soprattutto ai giovani, e migliorare i servizi erogati ai cittadini»:

DIECI RAGIONI PER DIRE SÌ | Cgil, Cisl, Uil e Ugl indicano 10 ragioni per dire sì al referendum:
1) reperimento e utilizzo delle risorse pubbliche per investimenti e infrastrutture materiali e immateriali, attività di logistica e di retroportualità;

2) promozione del territorio comunale, ai fini, dello sviluppo turistico, artigianale e commerciale, sviluppare e potenziare il Marketing territoriale quale vero punto di forza e collante del territorio;

3) tutela dell’ambiente, con la messa in sicurezza del territorio (rischio idrogeologico e rischio sismico), investire nei parchi e nelle riserve naturali, nel non disperdere le risorse idriche, nel deficit infrastrutturale nel settore fognario - depurativo nelle energie alternative, nelle eccellenze dell’agroalimentare;

4) finanziamenti e delle agevolazioni riservati dallo Stato ai comuni che si fondono, denaro per garantire servizi sociali e di welfare ai cittadini come per esempio ai non autosufficienti;

5) la creazione e la ristrutturazione d’infrastruttura dell’edilizia scolastica congrua, investire nei beni culturali, tener conto anche della vicinanza dl Campus di Fisciano;

6) uffici Comunali che per dimensioni e pluralità di competenze potrebbero sviluppare progetti ambiziosi e innovativi: gare e appalti, pacchetti software per gli uffici, pacchetti turistici e cartelloni-eventi, centrali acquisti;

7) migliori possibilità/opportunità di sviluppo di percorsi democratici e partecipativi, di ricambio della classe dirigente e soprattutto di donne nelle scelte politiche e amministrative più efficaci;

8) un articolato e condiviso piano di viabilità e trasporti (ferro-gomma) e un’efficiente pianificazione urbanistica;

9) un sistema inclusivo delle politiche sociali che non si limiti al caritatevole obolo ma che sia in grado di affrontare i problemi di una società complessa come quella attuale;

10) rivitalizzazione dell’unico vero distretto industriale della nostra provincia, quello della concia di Solofra, aperto ad altre attività imprenditoriali.

SVILUPPO SOSTENIBILE | Le organizzazioni sindacali per queste ovvie ragioni giudicano questo Referendum importante, invitano i cittadini a recarsi alle urne votando sì, perché è questa l’unica via per innescare uno sviluppo locale sostenibile, auto-generato e non calato dall’alto.

Lunedì 20 maggio 2013

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