Redazione Online
LA GESTIONE CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI | Le cinque Province campane, Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno, hanno inviato una nota al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e all'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano. Oggetto della missiva una «richiesta urgente di chiarimenti in merito alle competenze inerenti la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, in considerazione dell'imminente scadenza del 30 giugno, stabilita dalla legge».
DAL 30 GIUGNO PASSAGGIO COMPETENZE | Entro quella data, infatti, è previsto il transito ai Comuni di tutte le competenze relative al suddetto ciclo. La Provincia di Caserta ha promosso questa iniziativa riuscendo ad ottenere la condivisione dei presidenti delle altre Province campane su tale posizione. «Allo stato il disegno di legge regionale relativo alla problematica in questione, sebbene più volte annunciato (e addirittura fatto oggetto di presentazione da parte dell'Assessore competente alle organizzazioni sindacali di comparto), ad onta della pressoché totale mancanza di coinvolgimento delle Amministrazioni Provinciali nell'elaborazione del testo, non risulta ancora formalmente approvato dalla Giunta Regionale ed appare estremamente problematica, per non dire praticamente impossibile, una sua effettiva approvazione in tempi rapidi - si legge nella nota a firma del presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, del presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, del commissario straordinario della Provincia di Avellino, Raffaele Coppola, del presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile e del presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone».
ALL’ORIZZONETE NUOVE EMERGENZE | «Anche ammettendo - prosegue la missiva - che effettivamente si giungesse all'approvazione della nuova legge regionale entro il termine del 30 giugno 2013, ciò determinerebbe comunque una condizione di assoluta confusione ed incertezza non sussistendo i tempi tecnici minimi per assicurare un ordinato passaggio delle consegne». Gli scriventi hanno sottolineato come «nonostante i limiti di azione legati all'indisponibilità effettiva di risorse adeguate, le società provinciali abbiano garantito la funzionalità del ciclo dei rifiuti sul territorio regionale, evitando l'insorgenza di nuove e drammatiche emergenze ambientali».
Sabato 22 giugno 2013
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