Piano strategico provinciale, occasione sprecata

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Avellino | La delusione del segretario generale della Uil De feo

Piano strategico provinciale, occasione sprecata

Sul tavolo restano emergenza occupazionale e crisi economica

Redazione Online

Piano strategico provinciale
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AVELLINO | «L’iniziativa, pur lodevole nelle intenzioni, assunta dalla Provincia di Avellino di concertazione con gli Enti locali e le associazioni sul Piano strategico provinciale non ha sortito gli effetti sperati e dobbiamo registrare un risultato negativo, forse condizionato dalla procedure «a posteriori» adottate dallo stesso Ente per l’approvazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) – così in una nota il segretario generale della Uil, Franco De Feo»

LA DELUSIONE | «Avevamo, anche noi Uil sperato - scrive il segretario - che il confronto con i soggetti istituzionali territoriali potesse apportare novità, suggerimenti e rivendicazioni locali rispetto ai possibili filoni di sviluppo individuabili negli argomenti trattati dai quattro incontri tematici.

Oltretutto l’intuizione del tavolo del «Patto per lo sviluppo» ha già colto nel segno sviluppando la propria iniziativa sulla logistica, banda larga, energie rinnovabili, turismo, infrastrutture idriche».

PARTECIPAZIONE DEBOLE | «É anche da rilevare – continua la nota - che l’assenza quasi totale dei sindaci ed anche dello stesso Ente promotore (presente solo il consulente tecnico esterno) è certamente grave e non apre prospettive positive per il lavoro comune ed unitario che bisognerà sviluppare per il futuro.

Forse un atto di umiltà della Provincia sarebbe auspicabile per riaprire procedure, tempi e confronto sulle problematiche del Ptcp e dello stesso Piano Strategico provinciale che eviterebbe il contenzioso con i Comuni a vantaggio di scenari di maggiore partecipazione e democrazia nelle scelte che riguardano la pianificazione e lo sviluppo del territorio».

RISPOSTE ALLA CRISI | «In questo contesto - chiude il segretario della Uil - bisogna prendere atto, da parte nostra con soddisfazione, che il Patto per lo sviluppo resta l’unico riferimento unitario istituzionale e delle parti sociali e siamo convinti che, proprio su questo livello di concertazione, bisognerà continuare ad affrontare le questioni che riguardano lo sviluppo.

Dopo, appunto, la definizione del protocollo sulle grande progetto delle «reti idriche», che si aggiungerà a quelli già stipulati sull’alta capacità e piattaforma logistica e della banda larga, bisognerà procedere con ulteriori iniziative su «energie rinnovabili» e «turismo».

Contestualmente sarà necessario determinare iniziative di confronto con le stazioni appaltanti delle grandi infrastrutture strategiche per accelerare la cantierizzazione delle grandi opere, capaci di dare risposte significative alla crisi del settore delle costruzioni ed all’emergenza occupazionale che la «grande crisi» ha riservato alla nostra provincia».

Giovedì 18 aprile 2013

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