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ARIANO IRPINO | Al via gli incontri sulla prevenzione del fenomeno del bullismo nell'ambito del progetto «Giovani senza frontiere», Musica/Teatro dedicato ai giovani e all’adolescenza 2012-2013 –Alcol/Droga e problematiche correlate, promosso dal Comune di Ariano Irpino, Assessorato Lotta alle tossicodipendenze.
PROGETTO GIOVANI SENZA FRONTIERE | Le attività sono state avviate nelle classi IV della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo don Milani di Ariano Irpino, a cura dalla psicologa e psicoterapeuta, Caterina Perillo, collaboratrice dell'associazione «Musica & Arte» del Maestro Nicolino Squarcio che gestisce anche il «Putipù», il Centro comunale giovanile di produzione e fruizione musicale.
PREVENZIONE BULLISMO | «Le vittime di bullismo - afferma l’assessore Carmine Peluso - sono soggetti molto più esposti al rischio tossicodipendenza e purtroppo anche i bambini della scuola primaria sono spesso coinvolti nel fenomeno del bullismo, da qui l'avvio della campagna di prevenzione. In questi incontri la specialista lavorerà in modo molto delicato, non in maniera esplicita sul bullismo, ma cercherà di attivare fattori protettivi quali l'autostima, la comunicazione, l'empatia, nei bambini e nel gruppo classe, dando anche alle maestre ulteriori strumenti utili per osservare e fronteggiare il fenomeno».
I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI | «A molti bambini- spiega la dottoressa Perillo- può capitare di essere presi di mira da un compagno di scuola o di gioco, o perché sono troppo studiosi, o timidi, o per qualche difetto fisico. I comportamenti aggressivi possono manifestarsi con parole, ingiurie, pettegolezzi, offese e minacce, o sgualcendo i quaderni, rompendo il diario o i libri, rubando la merenda, rovesciando l'astuccio, oppure con aggressività fisica, calci, pugni, schiaffi, spintoni».
IL GRUPPO COME BRANCO | «Il bullismo è caratterizzato da: intenzionalità, cioè gli atti aggressivi sono finalizzati a danneggiare persone, cose o animali; ripetitività, differenza di potere e rigidità di ruoli, c'è un aggressore e c'è una vittima, presenza di complici, solitamente c'è un gruppo che sostiene il bullo, anche semplicemente non difendendo la vittima e non denunciando agli adulti l'accaduto».
LE VITTIME | «Le vittime di bullismo - prosegue la psicoterapeuta- spesso manifestano disturbi di diversa natura: insonnia, enuresi, dolori addominali, mal di testa, vissuti di profonda tristezza, solitudine e, di conseguenza, problemi nel percorso scolastico. Crescendo hanno una maggiore probabilità di mettere in atto condotte illegali, abusare di sostanze stupefacenti ed intraprendere una carriera deviante. Questi problemi non risparmiano il bullo che apparentemente è il più forte, in realtà il suo potere è di una debolezza incredibile in quanto non sa instaurare con gli altri delle vere relazioni, usa la prepotenza solo perché non sa raccontarsi in altro modo».
GESTIRE LE EMOZIONI | «Da qui l'esigenza di non stigmatizzare il bullo ma l'azione scorretta e di dare voce ai bambini e ai ragazzi, puntando alla loro intelligenza emotiva ed affettiva, insegnando loro, attraverso giochi, fiabe e canzoni, a mettersi nei panni dell'altro, a comunicare i loro vissuti, a riconoscere e gestire le loro emozioni e ad accettare il diverso».
Giovedì 9 maggio 2013
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