Truffa nel settore delle poste private. Smascherata associazione a delinquere

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Ariano Irpino | con la chimera di facili guadagni raggirati giovani imprenditori

Truffa nel settore delle poste private
Smascherata associazione a delinquere

Chiesti per l'affiliazione societaria importi fino a 100mila euro

Redazione Online

Truffa
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ARIANO IRPINO | Prospettavano, attraverso siti internet, allettanti guadagni a giovani imprenditori, convincendoli ad investire i propri risparmi vendendo servizi postali e finanziari di un noto marchio.

GUADAGNI CHIMERA | Così, il sodalizio criminale, avvalendosi di una società di Milano (la «H S.r.l.») e di una società creata «ad hoc» (la «I. S.r.l»), con astuti raggiri proponeva, agli imprenditori di affiliarsi ad una rete di franchising per la vendita di prodotti del marchio «Giocarendita» e «Vinci per Sempre» (nel settore delle scommesse on line) e «Finposteitalia» (nel settore delle poste private), paventando cospicui guadagni, rivelatisi, poi, una vera e propria chimera. Nel giro di poco tempo, infatti, la maggior parte degli affiliati che avevano erogato alle società un cospicuo anticipo, sono stati costretti a chiudere la loro attività.

LE SEGNALAZIONI DEI RAGGIRATI | Le indagini, scaturite da alcune segnalazioni di imprenditori rivoltisi alle Fiamme Gialle per denunciare il raggiro, sono state sviluppate a seguito di un intervento in materia di sommerso da lavoro, negli uffici della società di Ariano Irpino che consentiva di accertare l’utilizzo di manodopera non regolarmente assunta, e l’acquisizione di ulteriori elementi da sottoporre al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

TRUFFA COMMERCIALE | Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ariano Irpino, hanno consentito di smascherare un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa commerciale ai danni di giovani imprenditori, attirati ingannevolmente dalle allettanti proposte di lavoro pubblicizzate tramite siti internet e locandine.

LA TECNICA PER ADESCARE | Dopo aver contattato i potenziali clienti (astutamente selezionati sulla base dell’inesperienza nel settore e della necessità di occupazione), gli ideatori della truffa avviavano con loro, incontri e colloqui di approfondimento, durante i quali, grazie a materiale informativo ingannevole, facevano credere che la società affiliante (la H. s.r.l.) avesse le credenziali, le capacità e le potenzialità necessarie per garantire lo sviluppo e la proficuità economica dei progetti di franchising proposti sul mercato, perlopiù nell'ambito dei servizi postali e finanziari (con marchio «Finposteitalia») e nell'ambito dei giochi e delle scommesse (dei marchi «Vinci per sempr» e «Giocarendita»).

NESSUNA AUTORIZZAZIONE PER ATTIVITÀ DI SCOMESSE | Tuttavia, le indagini eseguite dai finanzieri, consentivano di accertare che i giochi proposti per la vendita, non risultavano neppure registrati presso l'Ufficio Marchi e Brevetti, e che i Monopoli di Stato non avevano mai rilasciato alcuna autorizzazione per l'attività di giochi e scommesse alla società affiliante o alla proponente.

NESSUNA TITOLARITÀ PER I SERVIZI POSTALI OFFERTI | Inoltre, la prima società (che aveva a Milano soltanto una sede virtuale, senza alcun dipendente e con solo un servizio di segretariato telefonico) non vantava alcuna autorizzazione per l’offerta dei servizi finanziari proposti, da offrire all’interno degli uffici postali privati (contrariamente a quanto aveva fatto credere agli ignari affiliati), come hanno confermato i riscontri presso la Banca d’Italia. Inoltre, la società affiliante non era neanche titolare di quei pochi servizi postali offerti agli affiliati, servendosi, contrariamente alle regole del franchising, di società terze.

COSTO AFFILIAZIONE FINO A 100MILA EURO | Così, gli ignari imprenditori, dopo aver erogato l’importo previsto per l'affiliazione (che andava da un minimo di poche decina di migliaia di euro ad un massimo di 100.000,00), sono stati costretti a chiudere dopo poco tempo l’attività, per l’impossibilità di erogare tutti i servizi proposti e mai concessi, e per gli eccessivi costi di quelli commercializzati.

SEQUESTRO DEI RAPPORTI BANCARI E POSTALI | L’esito delle investigazioni consentiva al gip del Tribunale di Ariano Irpino, su richiesta del pm titolare delle indagini, di emettere provvedimenti di sequestro dei rapporti bancari e postali, facenti capo agli ideatori della truffa (P.E.L. di anni 50, nato a Foggia, G.C., di anni 51, nato a Biccari (FG) e T.M.R., di anni 30, nata ad Avellino), la cui esecuzione nei giorni scorsi ha permesso di sequestrare numerosi conti correnti, titoli, carte di credito e bancomat a Roma, Milano, Avellino, Bologna, Lecce, Biella e Torre del Greco, interrompendo l’attività truffaldina già avviata in diverse regioni.

Lunedì 3 giugno 2013

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